Con il progetto „Archivio Polesini“ il Museo del territorio parentino e la società Coordinamento adriatico hanno presentato al pubblico le preziose fonti storiche della celebre famiglia nobile e di Parenzo custodite a Trieste

L’„Archivio Polesini - fonti per la storia di Parenzo“ è una nuova pubblicazione presentata oggi al Museo del territorio parentino, frutto della collaborazione tra questa istituzione e la società Coordinamento adriatico, società italiana che promuove la cultura dell'alto Adriatico. Sono stati partner nella realizzazione del progetto Archivio Polesini per la ricerca dell'archivio Polesini a Trieste, che ha sede presso la locale Società Istriana di archeologia storia e patria.

Il libro è stato presentato dagli autori, la direttrice del Museo Elena Uljančić e il curatore Gaetano Benčić, e l'architetto italiano Elisabeth Foroni che ha già collaborato con il Museo di Parenzo al progetto di ristrutturazione e il sindaco di Parenzo Loris Peršurić.

Si tratta di un libro in cui sono raccolti in parte materiali e documenti relativi alla più famosa famiglia nobile di Parenzo dal XVI secolo. –La Società è la fondazione che ha fondato il Museo del territorio parentino nel 1884. Tutto questo materiale fu trasferito a Trieste dopo l'esodo degli italiani e Parenzo rimase senza una grande fonte di conoscenza.

Entrare in quell'archivio ci è stato inaccessibile per anni. Lavorando al progetto, abbiamo condotto delle mediazioni, collaborato con Elisabeth Foroni e raccolto della documentazione, al fine di far rivivere la conoscenza della storia di Parenzo. La Fondazione contiene scritti molto importanti, documentazione per lo sviluppo dell'urbanistica di Parenzo, documenti, in una parola, la più grande fonte di informazioni su Parenzo custodite fuori dalla Croazia, dice la Uljančić. Grazie ai fondi della Regione Veneto e della Città di Poreč-Parenzo, che hanno aiutato la realizzazione di questo progetto, sono entrati nell'archivio e sono riusciti a pubblicare parte del materiale. - Siamo riusciti a digitalizzare parte di quel materiale, ed è nel nostro fondo della famiglia Polesini, che andremo ad integrare negli anni. La direttrice ha aggiunto che il materiale digitalizzato del libro sarà disponibile sul sito ufficiale del Museo del partentino già dal prossimo mese. Nell'ambito del progetto è stato inoltre acquistato un videoproiettore per le presentazioni.

Il sindaco Loris Peršurić ha elogiato questa collaborazione ed ha espresso soddisfazione per la ricerca sulla famiglia Polesini e su questa parte di storia, che suscita sempre l'interesse della gente di Parenzo, poiché è una famiglia che ha avuto un grande impatto sullo sviluppo e sulla vita a Parenzo a quei tempi.

La famiglia Polesini ha svolto un ruolo significativo nella vita politica, sociale, economica, culturale e scientifica di Parenzo e dell'Istria. Tra i membri della famiglia nella storia di Parenzo spiccano, il vescovo Francesco Polesini (1729-1819) e Gian Paolo Polesini (1818-1882), primo capitano provinciale della Dieta istriana e Marquadro, deputato del Consiglio Imperiale. Nella seconda metà dell'ottocento e all'inizio del novecento i fratelli Benedetto (1861-1952) e Giorgio (1864-1926), conosciuti anche per aver costruito il Castello di Isabella sull'isola di San Nicolò e case familiari sul promontorio della penisola di Parenzo (oggi Vila Polesini). La famiglia si trasferì in Italia prima della fine della seconda guerra mondiale.