Città sana Parenzo: a cosa dobbiamo prestare attenzione quando utilizziamo i grassi nella nostra alimentazione?

Nell'affollata sala della Città sana di Parenzo venerdì, 8 novembre 2019 la dott.ssa Olivera Koprivnjak, docente presso la Facoltà di Medicina di Fiume ha tenuto la conferenza sull'importanza dei grassi nell’alimentazione. Al pubblico ha fornito informazioni importanti e scientificamente fondate sull'uso dei grassi nell'alimentazione.

I grassi nell'alimentazione non dovrebbero essere evitati, ma abbiamo il bisogno di sapere a usarli correttamente. L'assunzione giornaliera raccomandata per un adulto di 80 kg è di 70 g di grassi. Quasi 50 g di grassi introduciamo solo attraverso gli alimenti di cui non siamo neanche consapevoli di assumerli se non leggiamo attentamente i valori nutrizionali sull’etichetta del prodotto (i grassi invisibili), e gli altri 20 g o 3 cucchiai di olio li introduciamo consapevolmente attraverso insalate o carne al forno.

Le nuove conoscenze sui grassi ci suggeriscono che il cervello non si nutre solo di glucosio, ma anche da acidi grassi a corta catena che sono molto più facili da digerire rispetto ai grassi a lunga catena e servono a prevenire le malattie neurodegenerative. Le ricerche recenti dimostrano che le membrane cellulari sono più importanti del nucleo delle cellule stesse.

Attraverso la membrana, la cellula comunica con altre cellule e invia i suoi messaggi, e le membrane si nutrono di acidi grassi insaturi. Solo con l'aiuto di questi acidi grassi, la comunicazione tra le cellule è più veloce e più efficace.

Oltre ad alimentare il cervello e costruire le membrane cellulari, gli acidi grassi servono anche come molecole di segnalazione che condizionano il sistema immunitario e bilanciano le proprietà infiammatorie e antinfiammatorie dell'organismo.

Quei grassi che influenzano favorevolmente l'organismo e abbassano il tasso di mortalità sono gli acidi grassi insaturi multipli e semplici. I grassi insaturi multipli sono l’olio di girasole e di soia, e grassi insaturi semplici sono l’olio d’oliva e l’olio di colza, ma poiché questi grassi rapidamente ossidano ad alte temperature, non dovrebbero essere utilizzati per friggere.

I grassi che aumentano il tasso di mortalità sono i grassi saturi come il grasso di maiale e il burro, e i grassi che contribuiscono maggiormente al tasso di mortalità sono gli acidi grassi che si trovano nella margarina.

Tuttavia, negli ultimi tempi il rapporto tra gli acidi grassi trans e la margarina è stato ridotto poiché da anni vi sono prove della loro nocività.

Dell’olio di frittura (nella friggitrice), si raccomanda l’oleina dell’olio di palma, e tra il burro è meglio scegliere il burro fatto in casa rispetto al burro ordinario, perché il burro fatto in casa contiene più acqua del burro standard e quindi meno grasso.

Gli acidi grassi trans hanno proprietà cancerogene per il nostro organismo e dobbiamo prestare particolare attenzione leggendo le dichiarazioni con i valori nutrizionali sui prodotti.

L'informazione importante è se sul prodotto/dichiarazione scrive idrogenazione parziale, significa che questo alimento contiene acidi grassi trans, e se la dichiarazione dice idrogenazione totale ,l’ alimento non contiene acidi grassi trans. La conclusione della conferenza della professoressa Olivera Koprivnjak è di non evitare i grassi nell’alimentazione. Bisogna dare la precedenza all’olio d’oliva e di colza, usare il meno possibile il grasso di maiale e il burro e controllare gli acidi grassi trans leggendo i valori nutrizionali sui prodotti.

Città sana Parenzo

Marijana Rajčević Kazalac, psicologa - psicoterapeuta