
PARENZO: nell'nuovo anno pedagogico aperta ufficialmente la nuova scuola dell'infanzia Radost 2
Oggi in un’atmosfera rilassata e allegra, nonché colorata si è svolta la cerimonia di apertura dell'asilo Radost 2, con cui si è simbolicamente festeggiato l'inizio del nuovo anno pedagogico nelle scuole dell’infanzia di Parenzo e il completamento della ristrutturazione e restauro di questo edificio storico, che ha ospitato la scuola dell’infanzia per molti decenni.
La sede centrale della scuola dell’infanzia Radost 2, conosciuto anche come il Gornji vrtić, si trova nel pieno centro di Parenzo, in un edificio storico che risale al 1910 e dove dal 1980 si svolgono le attività prescolari. Da più di cento anni l'edificio ha sempre avuto una finalità sociale, dapprima come istituto sanitario e sociale, e negli ultimi quarant'anni come istituto per l'educazione prescolare. Proprio per questo motivo è stato necessario effettuare una ristrutturazione impegnativa dell'edificio, ma in modo tale da mantenerne intatto l'aspetto storico e allo stesso tempo fornire agli utenti tutte le possibilità di un moderno edificio riqualificato energeticamente.
Così la Città di Poreč-Parenzo si è candidata al Fondo per la tutela dell’ambiente e l’efficienza energetica con il progetto di ristrutturazione energetica dell’edificio di Radost 2, per il quale ha ottenuto un contributo di 132.731 euro (un milione di kune), che rappresenta il 40% dei costi, che ammontano a circa 324.000 euro (2.440 HRK 607) + IVA.
Pertanto la prima fase della rifacimento ha previsto la ristrutturazione energetica della struttura e della sottostruttura del tetto, l'isolamento termico del solaio e del sottotetto non riscaldato, il rifacimento del tetto e della copertura, la sostituzione degli infissi e il rifacimento completo dei solaio, dell’impianto elettrico e la sostituzione dei corpi illuminanti. Inoltre, la Città ha creato con fondi propri la documentazione tecnica necessaria per il progetto (creazione della base di conservazione, registrazione 3D della facciata, realizzazione del progetto con la relativa distinta delle spese), è stata restaurata la facciata, le persiane, tinteggiati gli interni e nel cortile sono stati installati nuovi giochi. Così la scuola dell’infanzia ha al suo interno due nuove stanze per i bambini, un archivio e locali per i dipendenti.
Come ha rilevato il sindaco, non si tratta di una semplice ristrutturazione dell'edificio, ma di un processo a lungo termine piuttosto complicato. - Ma il valore di questo edificio per la nostra città, il patrimonio culturale che questo edificio rappresenta, vale ogni sforzo. In questo mandato Parenzo sta facendo il più grande investimento proprio nel suo patrimonio culturale e, come ho detto l'altro giorno alla firma del contratto per la ristrutturazione della Casa romanica, la conservazione e il restauro di tali monumenti non è solo un nostro obbligo, ma anche il nostro dovere. Perché preservando il nostro patrimonio, preserviamo la storia della nostra città e la tramandiamo alle nuove generazioni. E quando le nuove generazioni crescono in questo tipo di edifici, il valore della struttura è ancora maggiore. Ma non ci fermiamo qui, stiamo iniziando a costruire due nuove scuole dell’infanzia per 300 bambini, perché la nostra città è una città di tanti bambini e questo ci rende estremamente felici, ha detto il sindaco.
Tereza Banić, direttrice della scuola dell’infanzia Radost, ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato a questo progetto, dalla Città di Parenzo e le imprese per i servizi comunali, ai redattori dei documenti, conservatori, appaltatori, supervisori, FZOEU, i dipendenti e altre imprese, nonché come tutti i volontari che hanno dato il loro contributo, così come la Valamar Riviera e la scuola dell’infanzia italiana Paperino, che ha ceduto i propri locali durante i lavori del Gornji vrtić.
- E adesso tutto quello che è stato fatto dentro ha un significato perché dentro sono entrati i nostri bambini. Con il restauro, sono state ampliate le strutture, e ora questa scuola conta sette gruppi, sei per la scuola dell’infanzia e un asilo nido, con un totale di 125 bambini, che con la loro gioia e giocosità daranno un senso a tutto, ha detto la direttrice Banić.
I bambini hanno rallegrato i presenti con le loro canzoncine e con la loro spontaneità e allegria. I convenuti ha salutato anche Mladen Ilijević, il responsabile del Servizio per l'efficienza energetica e l'uso delle fonti energetiche rinnovabili nella FZOEU. Il nuovo edificio è stato benedetto dal parroco di Parenzo Mladen Pranjić.
Storia dell'edificio dell'asilo Radost 2 (Gornji vrtić)
Nel settembre del 1910 a Parenzo fu aperta la prima casa per persone anziane dell'Istria, la prima istituzione sanitaria (Casa di ricovero). Un'iniziativa di questo tipo dimostra che Parenzo ha mostrato un precoce interesse per un gruppo sociale vulnerabile e ha promosso tempestivamente la politica di assistenza sociale. L'edificio fu costruito dal comune di Parenzo e la nobile famiglia Polesini che stanziò notevoli fondi. La realizzazione della costruzione fu seguita dal sindaco Angelo Danelon, che contemporaneamente commissionò la costruzione dell'odierno Palazzo del Municipio. Gli architetti erano Napoleone Sandri e Galli. L'edificio è costituito da un volume centrale con due annessi laterali che risaltano rispetto alla facciata principale. La facciata è ornata da una scalinata di accesso e da un portico d'ingresso. Le proporzioni dell'edificio sono armonizzate. Stilisticamente appartiene al concetto più ampio di scuola razionalista con elementi moderati dell'Art Nouveau. Gli architetti si sono ispirati all'architettura rurale toscana. La casa si trova nell'area del cimitero medievale di Parenzo, dove si trovava la chiesa di San Stefano. L'edificio è situato sulla collina più alta di Parenzo, da cui offre ai residenti una splendida vista sulla baia di Peschiera e fin dalla sua nascita è stato una sorta di marchio di fabbrica della città. Fin dalla sua fondazione ha seguito costantemente lo sviluppo e le esigenze della comunità locale. Dopo la seconda guerra mondiale l'edificio fu trasformato in dormitorio studentesco e negli anni '70 in scuola dell’infanzia. L'edificio ha un significato culturale e storico e contribuisce notevolmente all'urbanità della città. Proprio per questo ogni intervento edilizio doveva rispettare l'architettura originaria, senza stravolgere gli elementi estetici che caratterizzano l'edificio.