Lo Studio Tumpić/Prenc, l'EKO LAB e il festival del mare aMORE, in una campagna congiunta per combattere i rifiuti di plastica

Tazze, cannucce, buste, vari involucri, mascherine protettive e guanti, boschi colmi di plastica, fiumi, spiagge e grotte - queste sono tutte scene che vediamo ogni giorno nel nostro circondario. I rifiuti di plastica non sono solo brutti, ma sono anche pericolosi. Rappresentano un pericolo per la fauna animale, la salute umana, ma anche l'economia - in particolare nei paesi che dipendono dal turismo.

Cos'è il turismo senza un ambiente sano?

Super stella in crisi La plastica è un materiale straordinario che ci ha reso la vita più facile e ha permesso grandi progressi in quasi tutti i settori – dall’immagazzinamento del cibo, alla medicina e ai trasporti. I produttori hanno fatto in modo di piazzare il maggior numero di prodotti sul mercato, noi abbiamo provveduto a consumare il più possibile, ma nessuno si è occupato di cosa fare con cio’ alla fine della loro vita. Oggi vediamo le conseguenze di questa cattiva progettazione e pianificazione a breve termine – sia dei prodotti, che dell'intero sistema.

Cosa dice la scienza?

Il 75% della plastica che abbiamo mai prodotto è diventato rifiuto e quasi un terzo degli articoli in plastica fabbricati diventano rifiuti in meno di tre anni. Più di 9 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica vengono portati negli oceani ogni anno, come se 1,4 milioni di bottiglie di plastica (0,5 l) fossero gettate in mare ogni minuto. Solo l'1% della plastica si trova sulla superficie del mare, il resto si trova sotto la superficie o si accumula sul fondale. Purtroppo, entro il 2050 ci potrebbe essere più plastica nel mare che pesce.

Nuovo ingrediente nella nostra alimantazione

La plastica che arriva nell'ambiente non scompare, ma si scompone in piccoli pezzi – microplastiche. Mentre risiede nell'ambiente, lega a se stessa una varietà di sostanze chimiche nocive e inquinanti che finiscono negli organismi degli animali, ma anche nell'uomo. Una ricerca dell'Organizzazione mondiale per la tutela della natura (WWF) mostra che ogni settimana entrano quasi 5 grammi di plastica nel corpo attraverso il cibo e acqua!

I progettisti come catalizzatori del cambiamento sociale

L'inquinamento da plastica e molti altri problemi come la crisi climatica, la perdita della biodiversità o le disuguaglianze sociali, sono un problema planetario che richiede impegno a tutti i livelli, dagli individui ai governi mondiali. Le discipline di progettazione svolgono un ruolo grande e importante in questo processo. Sono dell'opinione che designer/progettisti con i loro strumenti possano provare di cambiare la consapevolezza nella società sui singoli argomenti o almeno incoraggiare la riflessione. Dal momento che vivo vicino al mare, mi sento ancora più responsabile a fare qualcosa per il problema dei rifiuti di plastica. Anche se non incontreremo spesso nel nostro mare le balene, il nostro comportamento irresponsabile raggiungerà anche il loro habitat, aggiunge il designer Anselmo Tumpić.

Il pluripremiato studio di comunicazione visiva Tumpić/Prenc di Rovigno, lo Studio B612 di Milano e l'Associazione Zona di Parenzo hanno unito le forze per migliorare la qualità della vita e hanno realizzato la campagna nell'ambito del festival del mare aMORE e dell'ECO LAB. Mentre aMORE unisce arte e scienza e parla di mare da varie prospettive, sensibilizzando questa importante risorsa trascurata e ripristinando il collegamento con il mare, l’ECO LAB è principalmente impegnato con i rifiuti di plastica attraverso il suo lavoro con gli alunni di tre scuole medie superiori di Pola (Gimnazija Pula, Tehnička škola Pula e Škola primijenjenih umjetnosti i dizajna). Hrvatsko udruženje interdisciplinarnih umjetnika (l’Associazione Croata degli Artisti Interdisciplinari) - HUiU partecipa al progetto. La Visual ci conduce attraverso un viaggio sotto la superficie del mare, e rappresenta un animale che è diventato simbolo della sofferenza del mondo marino. Negli ultimi anni, abbiamo avuto l'opportunità di vedere nei media filmati di balene spiaggiate e morte con decine di chili di plastica nel loro stomaco. La balena di Trumpić, simbolicamente, espira oltre all’aria umida, anche pezzetti di rifiuti di plastica. Il messaggio è chiaro. I mari e gli oceani non possono combattere da soli contro la plastica che creiamo, abbiamo bisogno di cambiamenti, e non dobbiamo più ritardare. È tempo di entrare in un'era di produzione e consumo responsabili in cui l'unica scelta è l'equilibrio in armonia con la natura e non la crescita incontrollata.

Il progetto è cofinanziato dall'Ufficio per le Associazioni del Governo della Repubblica di Croazia nell'ambito del programma di cooperazione svizzero-croata e della Regione Istriana – l’Assessorato per la cultura e il patrimonio del territorio. Gli spazi pubblicitari sono stati ceduti da Aquapark Istralandia e add design & print studio Poreč (Parenzo).