Parenzo, Rovigno e Cittanova insieme monitoreranno le „Noci di mare“

Le Città di Parenzo, Rovigno e Cittanova in collaborazione con l'Istituto per l'agricoltura e turismo di Parenzo e il Centro di ricerche marine l'Istituto „Ruđer Bošković“di Rovigno, monitoreranno le specie invasive dell’ Adriatico settentrionale, soprattutto la Ctenofora.

Il sindaco di Parenzo Loris Peršurić, Marko Paliaga di Rovigno e Anteo Milos di Cittanova, il 26 febbraio 2018, nella Piccola sala del Consiglio cittadino della Città di Poreč-Parenzo, hanno indetto una riunione con Barbara Sladonja dell’Istituto di Parenzo e Paolo Paliaga del Centro di Rovigno sul tema del monitoraggio del Ctenoforo “noce di mare” (Mnemiopsis leidyi), specie invasiva che dalle coste dell'America settentrionale è arrivata nel Mediterraneo nel 1982, probabilmente mediante le acque di zavorra delle navi commerciali. Il corpo trasparente ed ovale presenta due tentacoli e otto piastre longitudinali che assomigliano alle costole. La Mnemiopsis leidyi è stata segnalata nel nostro mare per la prima volta nel 2005, e dal 2016 si è stabilita, da quando è seguita dall’ Istituto di Rovigno. Paolo Paliaga ha spiegato che questa specie è completamente innocua per l'uomo, però che la sua presenza nel mare dell'Adriatico settentrionale causerà sicuramente cambiamenti irreversibili nell'eco-sistema.

-Le „noci di mare“ sono state avvisate in grande numero nella zona del Golfo di Trieste, Venezia fino a Promontore, sono comparse per prime a Capodistria, dove sono giunte mediante zavorra delle navi commerciali. La sua presenza nel Mar Nero, Mar d’Azov, Mar Baltico e Mar Caspio aveva causato un collasso del settore della pesca, ha detto il Paliaga. Dato che l’Adriatico settentrionale è ricco di zooplancton e a causa dei fiumi che portano sostanza nutrienti, non è una sorpresa che la “noce di mare” abbia attecchito nel nostro mare. Il Paliaga ha sottolineato che la situazione per ora è sotto controllo, però che i Ctenofori possono rappresentare potenzialmente un pericolo per la pesca perché un unico organismo in un metro cubo può divorare tutti i nutrienti presenti in 100 litri d’acqua marina entro 24 ore.

-Quest’anno il loro numero è cresciuto del doppio. Giornalmente monitoriamo la costa nella zona di Rovigno e mensilmente la costa occidentale dell’Istria fino alla foce del fiume Po. In inverno i Ctenofori si ritirano, adesso ce ne sono pochi e il loro impatto è insignificante. Tuttavia, d’estate il loro impatto è notevole. Finora non hanno avuto effetti negativi sul pesce azzurro di piccola taglia, ma nonostante ciò è sceso il numero delle sardelle, acciughe, e calamari, però il fenomeno non si può necessariamente associare ai Ctenofori, ma è probabilmente una conseguenza dell’eccedenza di pesca eccessiva, ha detto il Paliaga.

Egli ha rilevato che i Ctenofori nel Mare Adriatico si nutrono di piccole meduse, molluschi e piccoli crostacei, e che per ora la situazione è sotto controllo, con il sostegno finanziario delle tre città si faciliterà il monitoraggio della nostra zona dell’Adriatico, si controllerà la condizione dello zooplancton e la situazione degli stock ittici.

Ogni città stanzierà annualmente 27.000 kune

Il sindaco di Parenzo Loris Peršurić ha detto che nel bilancio della Città, sono state assicurate 100 mila kune, per le specie invasive terrestri e marine.

- Ogni città, con 27 mila kune l’anno, per i prossimi tre anni sosterrà il lavoro e la ricerca dei nostri istituti, soprattutto delle specie invasive nell’Adriatico, ha detto Peršurić.- Il mare è la nostra risorsa più preziosa che deve essere amministrata con responsabilità. Sono felice che noi e la Città di Cittanova abbiamo accettato l'iniziativa della Città di Rovigno, per affrontare insieme il problema dei Ctenofori. Questo fenomeno naturale che avviene in tutto l'Adriatico bisogna sondarlo in tempo e premunirsi nel modo che le città sostengano finanziariamente il progetto scientifico dei nostri istituti. Poco tempo fa ho parlato con il sindaco e gli assessori della città italiana di Chioggia, anche loro interessati alla questione, perché tutti abbiamo lo stesso problema, ha concluso il sindaco Peršurić. Secondo ciò che dice Barbara Sladonja, dell'Istituto di Parenzo, nell'ambito del monitoraggio sarà istituito un Centro per le specie invasive, in cui i cittadini e i turisti potranno ottenere tutte le informazioni su queste specie.- I gruppi interessati che saranno inclusi sono le cooperative dei pescatori, i turisti e i cittadini tra i quali diffonderemo il tema in questione; fra alcuni giorni sulle pagine dell'Istituto e delle città partner sarà pubblicato il link del Centro per le specie invasive dove si potranno reperire tutte le informazioni e le spiegazioni, ha detto la Sladonja e ha annunciato il laboratorio educativo in primavera.

Le priorità di sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni

Anteo Milos, sindaco di Cittanova ha notato che la priorità di questo monitoraggio è di sensibilizzare e informare l’opinione pubblica, le autorità locali e la Regione sui Ctenofori, di rivolgersi anche all’UE con le informazioni, mentre il sindaco di Rovigno Marko Paliaga ha aggiunto che si dovrebbe instaurare una collaborazione con le facoltà tecnologiche e gli istituti per trovare una soluzione per il controllo e la purificazione delle acque di zavorra che sono la principale causa della presenza di questa specie invasiva nel nostro mare.

In conclusione, tutti sono d’accordo che di questa tematica si deve pensare in anticipo.- Con un monitoraggio di tre anni scopriremo che cosa è successo, da dove sono venuti, studiare tutto ciò che ci aiuterà a trovare una soluzione alla problematica. Non siamo gli unici, questo fenomeno si è verificato anche negli atri paesi, perciò informeremo dei nostri risultati i ministeri competenti e il Parlamento europeo, dove si deciderà della soluzione finale, ha concluso il sindaco Peršurić.